rants
Random rants and thoughts about my activities in and for the Free Software community.
All you get is ‘stones’
May 12th, 2006
There is a song translated in Italian (the original in English says ‘eveybody must get stoned’) that more or less says:
you’re beautiful and they throw stones at you, you’re ugly and they throw stones. Whatever you do, they will always throw stones at you.
This article made me think of this song 🙂
Ringraziamento al team ‘antitrust’
May 1st, 2006
Che giornate sono state quelle appena passate. Carlo Piana, Georg Greve, Andrew Tridgell, Joachim Jakobs e Antonella Beccaria hanno trascorso una settimana intera in Lussemburgo, sveglia alle 8, colazione e inizio a lavorare alle 9 per finire intorno alle 23. Tutto per preparare le presentazioni necessarie a convincere la corte che la Commissione Europea ha avuto ragione a condannare Microsoft. Per sapere com’è andata invito tutti a leggere i post di Greve sull’argomento (giorno 2, 3parte1, 3parte2, e i restanti due giorni 4 e 5) e le interviste su NYT/IHT e altro recuperabile con google news. Purtroppo pare che la stampa italiana sia in vacanza (e impegnata a seguire la soap opera ‘avanti miei prodi’) e nessuno1 abbia segnalato nemmeno che le udienze fossero in corso. Neppure i blogger nostrani se ne sono accorti. Peccato, anche perché su GNUvox l’avevamo detto. E dal Lussemburgo Antonella ha anche aggiornato il reportage parlando della strategia brevettuale e la ‘blue bubble‘ (Recitiamo il mea culpa: abbiamo ancora bisogno di migliorare l’efficacia della nostra comunicazione, e lo stiamo già facendo).
Credo sia doveroso ringraziare tutti quanti per il loro impegno e per aver trascurato lavoro e affetti per la trasferta in Lussemburgo. Nei prossimi giorni pubblicheremo maggiori resoconti e commenti su GNUvox e sui blog di fsfe.org: freedom bits e JJ’s blog.
1 Aggiornamento: repubblica.it ha riportato brevemente che le udienze erano in corso
Foneros
April 24th, 2006
Here I am, waiting for the FON router to arrive… can’t wait 🙂
Update: it arrived today, on May 2nd. The best thing so far is the original Linksys box that says: ‘It contains software covered by the GNU General Public License’ and other things. Cool.
Due progetti da portare avanti
April 21st, 2006
Negli ultimi giorni ho trascurato un po’ questo mio spazio privato per dedicarmi maggiormente alla comunità scrivendo su GNUvox e portando avanti due altri progetti in Italia di cui parlerò presto.
Ci sono però due discussioni in corso che meritano di essere segnalate.
La prima riguarda direttamente la Fellowship: mettere a frutto il patrimonio di competenza oratoria riguardo al software libero sviluppato negli anni dalla comunità. Da una chiacchierata su jabber con Shane è saltata fuori l’idea di sviluppare una serie di risposte a domande frequenti che solitamente pongono le platee di studenti dopo aver sentito parlare qualcuno di GNU, Linux e del Software Libero. Shane ha mandato un messaggio sulla lista di discussioni di FSFE e si è sviluppata una chiacchierata interessante.
La seconda discussione è in corso sull’omologa lista di Assoli in italiano e riguarda l’annoso problema dei formati proprietari usati dalle pubbliche amministrazioni. Dopo aver trovato l’ennesimo bando di gara pubblicato su un sito di un’Università, Paolo Mascellani ha chiesto aiuto per trovare un modo di sensibilizzare i responsabili dei bandi. Non ci sono ancora state decisioni, ma sicuramente vale la pena sforzarsi di contribuire perché i formati proprietari sono un cancro della società digitale.
PS il messaggio originale di Paolo non pare essere nell’archivio della lista, ma se ne dovrebbe intuire il contenuto
Brevetti laici
March 30th, 2006
Il prof. Fuggetta in un post sul suo blog prova a stimolare un dibattito franco ed onesto sul tema brevetti. La sua analisi è sicuramente lucida, può essere o no condivisibile. Però come possiamo noi poveracci pensare a una discussione ‘laica’, quando Ballmer ci ha puntato addosso un arsenale nucleare di brevetti per annichilirci?
Giù la maschera: non sarà possibile avviare alcun dibattito fino a che i brevetti saranno usati come arma di controllo del mercato. Punto.
Impressioni dalla LUGConference di Roma
March 29th, 2006
Mi ci è voluto qualche giorno per digerire la mole di informazioni, impressioni e stimoli provocate dalle giornate del fine settimana del 25 e 26 Marzo.
Prima di tutto un grazie di cuore a LUGRoma che si sono sobbarcati l’organizzazione di un evento molto impegnativo. Bravi e complimenti a loro.
Sono state due giornate in cui, più che altro, ho ascoltato i commenti della comunità italiana del sw libero. A voler tirare le somme in poche parole direi che evidentemente tutti sentono la necessità di un maggiore coordinamento di azioni a livello nazionale, ma durante i dibatttiti non è ancora emersa una proposta condivisa dai tutti i presenti su cui lavorare.
Unanime anche la necessità di informare più il pubblico più ampio su temi di attualità, come DRM/TC e brevetti software. Su questo tema ho avuto modo di offrire alla comunità il megafono di GNUvox e spero di essermi spiegato (e in ogni caso, per ogni dubbio sono disponibile con la redazione a spiegarmi meglio).
Il progetto più affascinante presentato è stato il Centro Studi sul Software Libero in corso di attivazione dall’Hacklab Cosenza con l’Università della stessa città. Umit Uygur e Vincenzo Bruno hanno fatto un lavoro molto preciso e molto concreto.
Ho ascoltato poi parecchie critiche, giuste e ingiuste ma tutte importanti perché aiutano a migliorare. Nei prossimi mesi corregeremo il tiro, dove possiamo. Intanto ribadisco che FSFE è una risorsa per la comunità, tutta: fateci sapere come possiamo aiutarci a promuovere efficacemente il software libero sul territorio italiano.
Il nostro software
March 23rd, 2006
Leggendo Il progetto GNU basta poco per capire cosa intendevo dire con "il nostro software".
Intelligenti pauca, mi verrebbe da dire.
Ma meglio essere prudenti riguardo certi intelligenti e citare da Permesso d’autore: idealismo pragmatico
Ho capito che, poiché gli sviluppatori di software proprietario
usano il diritto d'autore per impedirci di condividere il software,
noi che cooperiamo possiamo usare il diritto d'autore per favorire
coloro che come noi cooperano: diamo loro il permesso di usare il
nostro codice.
E aggiungo un’altra citazione da un’intervista di RMS su Forbes.com:
What we can achieve is to prevent our software from being packaged
such that you don't really have the freedom to change it.(enfasi aggiunta).
Austro-italo-slovenian-croatian meeting of Fellows
March 22nd, 2006
Fellow Stephan sp had a very interesting idea: organize a meeting across the close borders of Austria, Italy, Slovenia (and I add Croatia). Food is good in all these places and I think that September is the best time to enjoy the warm weather, be it at the sea or in the Alps. Join the discussion on his blog and on the list discussion@fsfeurope.org help him setup the meeting. I will help, if needed.
Una guerra senza prigionieri: DRM e GPLv3
March 12th, 2006
Alcune delle critiche più feroci alla Free Software Foundation (FSF) riguardano la chiara presa di posizione contro le tecnologie note come DRM, Digital Restrictions Management (o anche CRAP). I sistemi DRM sono una forma di controllo dei contenuti, pensata dall’industria dell’intrattenimento e applicata dai produttori high-tech, per limitare i diritti degli utenti nella fruizione privata di media quali film e musica digitali su una vasta gamma di apparecchi digitali (TV, PC, videoregistratori). Pubblicando la bozza della licenza GNU GPLv3, di fatto la FSF ha dichiarato guerra totale a questi sistemi, che fanno il paio con l’hardware modificato chiamato Treacherous Computing (o Trusted Computing, TC). Una guerra totale che non ammette né sconfitte né prigionieri.
Quello che nessuno è stato finora in grado di spiegare è se esistano e quali siano gli impieghi ‘utili’ per i sistemi di DRM. Vorrei tanto leggere la descrizione di un caso d’uso, un diagramma di flusso, qualsiasi cosa che racconti come e perché i DRM e il TC siano utili. Io non sono riuscito a trovare alcuna motivo soddisfacente.
Linus Torvalds in un’intervista a Forbes dà un suo esempio di uso lecito dei DRM, quando afferma:
La tecnologia è la stessa che consente la cifratura del
tuo “caro diario”, quando confessi al diario le tue paure
segrete e i cattivi pensieri che non commetteresti mai,
però non vuoi che altri vengano a sapere di tali pensieri
in nessuno modo. A quel punto non si tratta più di DRM,
ma di privacy.
E aggiunge, ‘Tecnicamente è la stessa cosa’.
No, non è la stessa cosa. L’esempio non calza perché il “caro diario” è controllato direttamente da chi lo scrive. È l’autore del diario a decidere chi può leggerlo e chi no. E lo fa in completa autonomia, senza intermediari. Questo tipo di privacy peraltro è già possibile, come è possibile scambiarsi messaggi di posta elettronica cifrati che sono leggibili solo all’autore e al destinatario.
I sistemi DRM finora proposti invece non lasciano la decisione all’utente. Prendiamo ad esempio i videoregistratori digitali. Ce ne sono tanti sul mercato, già pronti e funzionanti da attaccare al cavo dell’antenna sul tetto o alle nuove TV digitali.
I nuovi segnali digitali inviano un codice all’inizio della pubblicità e il software sui nostri videoregistratori risponda al segnale bloccando la funzione di ‘avanzamento veloce’. Ed ecco il problema: il mio registratore non è più mio, ma qualcun altro lo controlla per me e decide che la pubblicità per me è cosa buona. Altri videoregistratori, collegati a Internet, spiano i loro utenti, cosa guardano, a che ora, in modo capillare. Altri ancora fanno sentire in colpa, tramite schermate studiate per incutere timore, i papà ogni volta che trasferiscono su DVD i cartoni animati preferiti dai figli. Non sia mai che i bambini guardino il film fuori dalla programmazione stabilita dagli imperatori della televisione. Grazie ai sistemi DRM, la tradizione consolidata della piena disponibilità dei media da parte dell’utente sta per fare luogo a un regime di pieno controllo digitale nelle mani dell’industria dell’intrattenimento.
Ma cosa c’entra la GPL e il progetto GNU? C’entra perché una consistente percentuale dei videoregistratori digitali in commercio usa il software del progetto GNU, o software distribuito con la licenza GNU GPL. Questo vuol dire che i produttori di hardware ricevono del software che abbiamo appositamente sviluppato e distribuito con l’intento di non impedirne mai uso, modifica e copia. Tali produttori lo modificano con l’intento di arrivare sul mercato con software di qualità e in tempi rapidi. Tutto bene per noi, visto che con il software libero non si vuole impedire il profitto. Tutto male quando invece, tramite i DRM, i produttori dell’hardware tolgono il diritto di modifica e uso del software agli utenti finali. Perchè se costoro provano a modificare il software che attiva il videoregistratore, ne consegue il blocco immediato.
Eccoci allora di fronte ad un evidente squilibrio: la FSF e il progetto GNU distribuiscono il software a patto che chi lo usi conservi a sua volta, sempre e comunque, il diritto di uso e modifica. Ma molti produttori di apparecchi elettronici di consumo fanno propri questi vantaggi, senza tuttavia restituire agli utenti i medesimi privilegi che la licenza GNU
GPL ha concesso loro.
È tutto qui il problema: da un lato le aziende approfittano del software libero per un breve time-to-market, dall’altro però non vogliono rispettare le regole che la FSF impone tramite la GNU GPL.
Questo è il cuore del dibattito che si terrà a Torino con la presenza dell’autore della GPLv3, Richard Stallman. La battaglia a difesa degli utenti contro le eccessive limitazioni dei loro diritti imposte da Hollywood e da Silicon Valley è solo agli inizi.
P.S.: C’è chi ritiene che i videoregistratori digitali fatti in casa funzionino meglio, ed è vero. Occorre tuttavia sapere che anche questi apparecchi già non funzionano più con le trasmissioni ad alta definizione attivate in USA: grazie alla combinazione di sistemi DRM e tecnologie TC il flusso di trasmissione digitale può essere decodificato solo tramite un apparecchio pre-approvato. Da chi? Ma dai controllori, ovvero i produttori di film e cartoni animati, i quali non si fidano dei loro clienti, pensando che la libertà sia qualcosa di pericoloso.
I Fellow alla LUG Conference?
March 7th, 2006
Marco Presi (zufus) ha segnalato un evento importantissimo per la comunità italiana del software libero, la LUGConference2006 a Roma. Sarebbe un’ottima occasione per trovarci anche noi Fellow lì, da quelle parti. Chi pensa di andarci? Chiedo agli organizzatori di lasciarci uno spazio?