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Archive for the ‘drm’ Category

ZIP or CAP and DRM … too many TLAs

Wednesday, November 22nd, 2006

Things are going wild these days and it seems that there is never enough time to blog.

 Yesterday I met with Simon Phipps in Milano at a Sun event here: charming chat, as usual, but this time with more spin because the Java-trap is finally disarmed and we had only to talk about positive things to do together.  He was happy to hear about the Freedom Task Force, for example. 

Besides that, this morning it was special also because FSF and FSFE are both on boingboing: FSFE for its Italian activity to free the postcodes and FSF for being quoted on Newsweek with DefectiveByDesign.  It’s a sign that today will be a good day 🙂

Anti-DRM event in London

Monday, October 2nd, 2006

Fellow Gareth has published the photos of the Defective by Design awareness campaign in London last saturday.  Congratulations, it seems it was a successful event and it also gave a excuse to make new friends 🙂 Warming up for tomorrow’s big day.

A poem for the ‘pragmatists’

Tuesday, August 1st, 2006

I saw this comment of Rui Miguel Sebra and I think it is good to spread 🙂 

First they took our freedom in Tivos, and I did not speak out
because I would not buy a Tivo;
Then they took our freedom in XBox, and I did not speak out
because I was not a gamer;
Then they came for the MacIntels, and I did not speak out
because I was not a Apple Fanboy;
Then they came for the Appliances, and I did not speak out
because they either work better or I use "Open Source";
Then they came for the PCs
and there was no one left to speak out for "Linux" users.

First published in a slashdot comment.  For the curious, I suggest also that you read the wikipedia entry about the original poem.

Explaining how DRM works

Wednesday, July 12th, 2006

 There are many descriptions online of how DRM (digital restrictions management) work, but few images actually try to picture a real life scenario. These images have been modeled after a simple scenario described in the Digital Media Project, the people that is trying to develop an interoperable DRM. I have used the use case n. 8 (Personal Photo) from the Approved Document No. 4 – Technical Specification: Use Cases and Value Chains to help Fellows explain why Free Software is incompatible with DRM, no matter what others say.

Get the file from here and let me know what you think, if it is correct and how to improve it.

Video su GPLv3 e TC/DRM

Friday, July 7th, 2006

Sono stati pubblicati i video della giornata di studi sul "trusted computing" (ma a noi piace chiamarlo Treacherous Computing ovvero Computer Truffaldino).

Una guerra senza prigionieri: DRM e GPLv3

Sunday, March 12th, 2006

Alcune delle critiche più feroci alla Free Software Foundation (FSF) riguardano la chiara presa di posizione contro le tecnologie note come DRM, Digital Restrictions Management (o anche CRAP). I sistemi DRM sono una forma di controllo dei contenuti, pensata dall’industria dell’intrattenimento e applicata dai produttori high-tech, per limitare i diritti degli utenti nella fruizione privata di media quali film e musica digitali su una vasta gamma di apparecchi digitali (TV, PC, videoregistratori). Pubblicando la bozza della licenza GNU GPLv3, di fatto la FSF ha dichiarato guerra totale a questi sistemi, che fanno il paio con l’hardware modificato chiamato Treacherous Computing (o Trusted Computing, TC). Una guerra totale che non ammette né sconfitte né prigionieri.

Quello che nessuno è stato finora in grado di spiegare è se esistano e quali siano gli impieghi ‘utili’ per i sistemi di DRM. Vorrei tanto leggere la descrizione di un caso d’uso, un diagramma di flusso, qualsiasi cosa che racconti come e perché i DRM e il TC siano utili. Io non sono riuscito a trovare alcuna motivo soddisfacente.

Linus Torvalds in un’intervista a Forbes dà un suo esempio di uso lecito dei DRM, quando afferma:

La tecnologia è la stessa che consente la cifratura del 
tuo “caro diario”, quando confessi al diario le tue paure
segrete e i cattivi pensieri che non commetteresti mai,
però non vuoi che altri vengano a sapere di tali pensieri
in nessuno modo. A quel punto non si tratta più di DRM,
ma di privacy.

E aggiunge, ‘Tecnicamente è la stessa cosa’.

No, non è la stessa cosa. L’esempio non calza perché il “caro diario” è controllato direttamente da chi lo scrive. È l’autore del diario a decidere chi può leggerlo e chi no. E lo fa in completa autonomia, senza intermediari. Questo tipo di privacy peraltro è già possibile, come è possibile scambiarsi messaggi di posta elettronica cifrati che sono leggibili solo all’autore e al destinatario.

I sistemi DRM finora proposti invece non lasciano la decisione all’utente. Prendiamo ad esempio i videoregistratori digitali. Ce ne sono tanti sul mercato, già pronti e funzionanti da attaccare al cavo dell’antenna sul tetto o alle nuove TV digitali.

I nuovi segnali digitali inviano un codice all’inizio della pubblicità e il software sui nostri videoregistratori risponda al segnale bloccando la funzione di ‘avanzamento veloce’. Ed ecco il problema: il mio registratore non è più mio, ma qualcun altro lo controlla per me e decide che la pubblicità per me è cosa buona. Altri videoregistratori, collegati a Internet, spiano i loro utenti, cosa guardano, a che ora, in modo capillare. Altri ancora fanno sentire in colpa, tramite schermate studiate per incutere timore, i papà ogni volta che trasferiscono su DVD i cartoni animati preferiti dai figli. Non sia mai che i bambini guardino il film fuori dalla programmazione stabilita dagli imperatori della televisione. Grazie ai sistemi DRM, la tradizione consolidata della piena disponibilità dei media da parte dell’utente sta per fare luogo a un regime di pieno controllo digitale nelle mani dell’industria dell’intrattenimento.

Ma cosa c’entra la GPL e il progetto GNU? C’entra perché una consistente percentuale dei videoregistratori digitali in commercio usa il software del progetto GNU, o software distribuito con la licenza GNU GPL. Questo vuol dire che i produttori di hardware ricevono del software che abbiamo appositamente sviluppato e distribuito con l’intento di non impedirne mai uso, modifica e copia. Tali produttori lo modificano con l’intento di arrivare sul mercato con software di qualità e in tempi rapidi. Tutto bene per noi, visto che con il software libero non si vuole impedire il profitto. Tutto male quando invece, tramite i DRM, i produttori dell’hardware tolgono il diritto di modifica e uso del software agli utenti finali. Perchè se costoro provano a modificare il software che attiva il videoregistratore, ne consegue il blocco immediato.

Eccoci allora di fronte ad un evidente squilibrio: la FSF e il progetto GNU distribuiscono il software a patto che chi lo usi conservi a sua volta, sempre e comunque, il diritto di uso e modifica. Ma molti produttori di apparecchi elettronici di consumo fanno propri questi vantaggi, senza tuttavia restituire agli utenti i medesimi privilegi che la licenza GNU
GPL ha concesso loro.

È tutto qui il problema: da un lato le aziende approfittano del software libero per un breve time-to-market, dall’altro però non vogliono rispettare le regole che la FSF impone tramite la GNU GPL.

Questo è il cuore del dibattito che si terrà a Torino con la presenza dell’autore della GPLv3, Richard Stallman. La battaglia a difesa degli utenti contro le eccessive limitazioni dei loro diritti imposte da Hollywood e da Silicon Valley è solo agli inizi.

P.S.: C’è chi ritiene che i videoregistratori digitali fatti in casa funzionino meglio, ed è vero. Occorre tuttavia sapere che anche questi apparecchi già non funzionano più con le trasmissioni ad alta definizione attivate in USA: grazie alla combinazione di sistemi DRM e tecnologie TC il flusso di trasmissione digitale può essere decodificato solo tramite un apparecchio pre-approvato. Da chi? Ma dai controllori, ovvero i produttori di film e cartoni animati, i quali non si fidano dei loro clienti, pensando che la libertà sia qualcosa di pericoloso.

DRM or CRAP?

Tuesday, February 21st, 2006

Well, this is a very nice debate: David Berlind (of zdnet) and RMS (of FSF) are engaged in a nice conversation on how to rename DRM.  The unanimous choice is the new acronym C.R.A.P., while the debate between the two is the meaning of the letters.

Read the article and give your thoughts:

  •  Content Restriction Annulment and Protection

or

  • Cancellation Restriction and Punishment

?  Let them know 🙂